I Taragn del Monte Fenera sono antiche costruzioni con il tetto in paglia, caratteristiche proprio di quest'area. La loro origine è incerta: esistono testimonianze riconducibili all'VIII e al IX secolo che riferiscono di "tectores palloricias".
Escursione con Guida ambientale
Dislivello
ca 70 m
Arrivo
740 m
Durata
50 min
Segnavia
795
Itinerario
Lasciata l'auto in frazione Castagnola di Valduggia si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata per un breve tratto fino a trovare, sulla sinistra, l'inizio del sentiero con un cartello che indica la direzione "Sorzano". Il sentiero, leggermente in salita nel bosco, conduce in breve tempo all'oratorio di san Grato.
Dall'oratorio, proseguendo lungo il sentiero, si giunge ad un diradamento artificiale del bosco (Pian dal Zanevru, toponimo che ricorda il ginepro) con vista panoramica sulla valle del Sizzone e la pianura.
Poco oltre si trova un bivio contrassegnato da una croce lignea di quasi due metri che riporta la data del 13 maggio 1981. Fu costruita da Enrico Viotti, ultimo abitante di Sorzano.
Dalla croce, in breve tempo, seguendo sempre il sentiero 795, si arriva a Sorzano e ai suoi Taragn.
I Taragn sono costruzioni in legno ricoperte con tetti in paglia di segale. Sono usati come fienile, nella parte alta, e ricovero di animali, attrezzi agricoli o ortaggi nella parte bassa. Per la maggior parte hanno una luce compresa tra due e quattro metri; altri possono arrivare anche a nove metri di lunghezza.
La struttura del Taragn si basa su una fitta orditura di pali di castagno scortecciati tenuta insieme da incassi e perni in legno. La trave di colmo è retta da altre due travi, a loro volta fissate su una banchina. La controventatura è ottenuta grazie ad altre due coppie di trochi a formare una croce di sant’Andrea e disposte sul piano di falda, così da risultare stabile.
Il tetto è, sicuramente, l’elemento più caratteristico. Si tratta di due falde fortemente spioventi composte di mazzetti di segale sovrapposti fino a raggiungere uno spessore di circa 30 centimetri. Questi mazzetti poggiano a loro volta su un’anima di legno, alla quale sono legati, e ancora su un’orditura di paletti di legno appesa alla trave di colmo della struttura di base.
Il Taragn ha una vita molto lunga per la struttura in legno e di circa trent’anni per la copertura in paglia. Peraltro, la scelta di utilizzare la segale ha significato la fortuna di queste casette, perché la segale risulta impermeabile e isolante dal freddo, perfetta per la vita in un territorio come quello valsesiano.
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