L’area protetta è organicamente istituita secondo il sistema regionale nel 1987 e prende il nome di Parco Naturale del Monte Fenera, attualmente accorpato all’interno del più ampio Ente di Gestione delle Aree protette della Valle Sesia (01.01.2012). Si estende per 3.378 ettari nella zona collinare. Il parco prende il nome dal monte Fenera che, per il suo profilo, è riconoscibile dalla pianura novarese e vercellese. Possiede una caratteristica forma “a panettone†con due gobbe ed è un vero e proprio tesoro vivente di storia geologica, idrologica, botanica, faunistica e antropica.
Si tratta dell'unico complesso sedimentario, con grande estensione, dell'intera Valsesia e presenta diversi banchi calcareo dolomitici in cui i fenomeni di carsismo hanno originato numerose cavità , alcune delle quali visitabili.
Escursione con Guida ambientale
Ettari
3378
Comuni
6
Altezza massima
899 m
Istituzione
1987
FLORA E FAUNA DEL PARCO
LA FLORA La conformazione, le diverse esposizioni dei versanti e l'abbondanza d'acqua danno vita a una grande varietà di piante e arbusti, e lasciano spazio ad alcune specie rare. Sono circa 30 le specie botaniche esclusive del Monte Fenera come la Daphne alpina, un relitto d’era glaciale; altre erbacee presenti più comunemente sono elleboro, ciclamino, campanellino, croco; ci sono ben 16 specie di felci (tra le quali l'Osmunda regalis e la lingua cervina) e diversi tipi di sottobosco nella parte meridionale e occidentale. La quasi totalità della superficie del Parco è coperta di boschi di castagno, utilizzati per secoli nella produzione di legna da ardere e paleria oltre che per i frutti. Si trovano in abbondanza frassino, farnia, rovere, cerro, betulla, acero, pioppo tremolo, ciliegio selvatico, salice e sorbo montano; la robinia cresce in abbondanza mentre negli avvallamenti più umidi e lungo i torrenti stanno l'ontano e il pioppo nero. A settentrione, nei versanti più freschi, si trovano molti faggi, mentre a sud, su pareti rocciose e terreni calcarei, si trova l'orniello, il pungitopo e il ginepro. Tra gli arbusti più diffusi si trovano il nocciolo, il corniolo, la sanguinella, il sambuco, il biancospino e il ligustro.
In tutto si possono identificare più di 900 diverse specie botaniche diverse.
LA FAUNA Le diverse specie di fauna si distribuiscono secondo le aree botaniche. In habitat particolari come quelli rupicoli delle pareti calcaree stanno soprattutto uccelli come il falco pellegrino, la rondine montana ed il picchio muraiolo che raramente si trovano in altre zone della Valsesia. Nell’area caratterizzata dalla presenza di piante di grosse dimensioni si trovano con facilità il picchio rosso minore, il picchio muratore e il rampichino; tra i mammiferi il cinghiale ed il capriolo. Tra i coltivi (prati, orti, frutteti e vigneti) come uccelli si trovano con facilità il torcicollo, il picchio verde e il frosone; il capriolo e la lepre; la tortora, il canapino e lo zigolo nero. Dove la vegetazione si fa più rada e il terreno arido ecco il succiacapre ed il falco pecchiaiolo. Sempre qui la maggior apertura e la migliore esposizione al sole favorisce i rettili (ramarro, biacco, vipera) prede del biancone, grande rapace che popola i cieli del Parco insieme alla poiana e al nibbio bruno.
In autunno, il territorio del Parco è interessato da due direttrici di migrazione seguite da migliaia di uccelli che si spostano verso le aree di svernamento del Mediterraneo.
Nel 1994 è avvenuta la prima nidificazione di cicogna nera in Italia e, dal 1996, il parco svolge attività di raccolta di dati relativi a questo uccello.
Uno sguardo alla mappa
