La bellissima mulattiera ultimata nel 1887 conduce ad una delle mete più scenografiche della Valmastallone: il Lago Baranca, sulla via di collegamento tra Fobello e Bannio Anzino in Valle Anzasca. Venne spesso percorso dagli alpinisti inglesi dell’’800 durante i Grand Tour in voga in quegli anni. Quello verso il lago e il colle omonimo è uno degli itinerari meglio caratterizzati anche da emergenze architettoniche e storiche, tra le quali spiccano i resti di Villa Aprilia.
Escursione con Guida ambientale
Dislivello
734 m
Arrivo
1824 m
Durata
2h30
Segnavia
517
Itinerario
Da Fobello (873 m) si segue la strada carrozzabile di fondovalle passando per le frazioni di Boco, Catognetto, La Piana, Santa Maria fino all'Alpe La Gazza (1.175 m). Fino a qui è possibile arrivare in auto. Seguendo il corso del torrente Mastallone si incontrano le alpi Catolino (1.252 m) e Lungostretto (1.291 m) con la doppia cascata dei Pissoni. Poco più in alto si attraversa il torrente Mastallone su un ponte di cemento. La mulattiera si fa più ripido, attraversa una faggeta e raggiunge l'Alpe Baranca (1.566 m) in circa quaranta minuti. L'alpe è formata da alcune baite ristrutturate, ed è punto tappa dell'Alta Via dei Walser. All'interno di un grosso macigno si trova una cappelletta costruita dal Gruppo Alpini di Fobello sul luogo di una preesistente costruzione distrutta da una valanga.
L'itinerario, con alcuni tornanti, si porta in alto nei pressi della cascata formata dalla acque che escono dal Lago di Baranca, a 1.775 m, sorgente del torrente Mastallone. Si guada lo sbocco, ci si porta sulla sponda sinistra e si raggiunge in breve il colle di Baranca a 1.818 m. Il colle comunica con la Valle Olocchia. Nella vicina alpe Selle (1.824 m) stanno numerose baite, alcune in stato di abbandono (come l'ex Albergo degli Alpini), altre riattate. Poco distante, oltre un piccolo avvallamento, si notano i ruderi di quella che fu la superba Villa Aprilia, distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale.
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